Si tratta di un evento patologico dell'interfaccia vitreoretinica che consegue ad un evento fisiologico, ovvero al distacco del vitreo posteriore, e che consiste nella formazione di una membrana sulla superficie retinica, inizialmente traslucida e via via sempre più opaca e fibrotica, che determina un raggrinzamento della regione maculare inducendo una riduzione dell'acuità visiva e distorsione delle immagini (test di Amsler).
Con gli anni, infatti, il vitreo va incontro a fenomeni di liquefazione (sinchisi) e degenerazione che culminano con la sua separazione dalla retina o sineresi (distacco posteriore di vitreo), parziale o completa, che crea le condizioni favorenti per lo sviluppo del Pucker. La principale causa nella formazione dei Pucker così detti idiopatici che rappresentano oltre il 50% dei casi è la frammentazione della limitante interna e il conseguente passaggio di cellule gliali ed istiociti sulla superficie della retina. Queste cellule portano alla formazione di membrane che hanno il loro punto di origine sui residui vitreali adesi alla superficie retinica(vitreoschisi). La contrazione di queste membrane comporta una progressiva distorsione delle strutture retiniche interne ed esterne causando la visione distorta (metamorfopsie) difficilmente quantificabile con gli esami a disposizione. La distorsione rappresenta il più importante e disabilitante sintomo accusato dai paziente; è spesso persistente anche dopo la terapia chirurgica (anche se ridotto), ed è resistente alla terapia. Ultimi studi sembrano dimostrare che la distorsione sia direttamente proporzionale all'aumento dello spessore dello strato nucleare interno (uno degli strati di cui è costituita la retina). Questo importante segno anatomico evidenziabile con Spectral OCT e 3D OCT risulta essere di estrema importanza per decidere il timing chirurgico.
Anche pregressi interventi chirurgici che abbiano provocato infiammazioni dell'occhio, trattamenti parachirurgici, e traumi possono provocare l'insorgenza di un pucker maculare. La terapia è solo chirurgica e consiste nella vitrectomia (ovvero la rimozione del corpo vitreo) e nella ”spelatura“ (peeling) del Pucker e della membrana limitante interna (ILM). Può essere seguita con tecnica mininvasiva. Il successo e il ripristino della funzionalità visiva possono essere predittibili nel periodo preoperatorio eseguendo un esame OCT di ultima generazione ed una Microperimetria. La procedura chirurgica pu&ograev; essere eseguita in anestesia locale e il paziente può lasciare la struttura anche nella giornata o il giorno successivo a secondo delle necessità pratiche. L'occhio rimane bendato per circa 48 ore e protetto durante le ore notturne da un guscio di plastica che impedisce sopratutto nell'esecuzione del posizionamento prono di premere sul bulbo oculare operato. Una moderata sensazione di fastidio con dolenzia, arrossamento e gonfiore delle palpebre è normale
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